Piffero Roundup #4: le novità dall'1 al 7 dicembre '23
Harp, Stile Antico, Bastarda Trio, Eliza Carthy & Jon Boden, Kathryn Tickell & The Darkening, ØXN, The Breath, Olga Laudonia
È infine uscito Albion, il disco degli Harp a base di new wave nostalgica di cui vi dicevo nel Roundup #2. Vi lascio al breve video di Chrystals, una giacchettata di stampo settantiano che nella sua ingenuità mi riesce adorabile, e al disco su Bandcamp.
Volge quasi al termine la serie mensile di video prodotti dall’eccellente ensemble vocale Stile Antico per celebrare William Byrd. Qui abbiamo l’esecuzione del Quomodo cantabimus; e ne manca solo un altro a dicembre per terminare. Vi lascio al video e al collegamento a quando vi dissi del disco The Golden Renaissance: William Byrd.
Tempo, naturalmente, di dischi natalizi, e ne segnalo uno nell’ambito del folk isolano che invero mi era sfuggito: Glad Christmas Comes della prolificissima Eliza Carthy in accoppiata con Jon Boden. Il risultato è una serie di reinterpretazioni folk sentite ma un po’ convenzionali, che alterna degli immancabili — In the Bleak Midwinter in versione stranamente ottonata e Fairytale of New York, destinata sempre più allo status di classico — a qualche scelta meno convenzionale come I Want a Hippopotamus for Christmas, originariamente cantata dalla baby star dell’Oklahoma Gayla Peevey nel 1953. Non attendetevi il disco della vita, ma i nomi coinvolti mi spingono alla segnalazione tuttavia. Ve lo lascio via Bancamp.
Nuovo video da Kathryn Tickell & The Darkening, il gruppo creato, da, appunto, Kathryn Tickell, maestra delle Northumbrian pipes e violinista di Newcastle. Il disco, Cloud Horizons, risale allo scorso settembre, e che dirne? Se non posso eccepire sulla maestria strumentale dei soggetti coinvolti, devo purtroppo dichiararmi respinto dalla generale freddezza esecutiva — Kathryn a suo tempo collaborò con Sting, l’approccio alla materia è simile a quello del barbiturico maximo The Last Ship, e per me non ci siamo; questo sforzo di trasformare il folk in un affare di velocità e precisione in un contesto sanitizzato e rassicurante (alla faccia del darkening, peraltro) non è proprio l’approccio che mi sento di spingere. Ma voi provate, brutto in assoluto questo disco non è di certo. Di seguito il video e il disco su Bandcamp.
L’associazione irlandese Other Voices (che vi consiglio caldamente di seguire su tutti i canali di cui disponete) ci sta dando dentro con le esibizioni all’interno della chiesa di St. James nel West Kerry, trasmesse in diretta. Segnalo in particolare quella di sabato tre dicembre, che comprende gli spettacolari ØXN. Vi lascio al video con l’esibizione e al link alla mia recente scheda, assai elogiativa, del disco CYRM.
Non me n’ero accorto (coff coff) ma è già uscito da un pezzo Land of My Other, il terzo disco del duo The Breath, composto dalla cantante Ríoghnach Connolly e dal chitarrista Stuart McCallum, ambedue ottimi nei rispettivi strumenti e latori di un cantautorato acustico, di ampio respiro, melanconico e rarefatto, pienamente isolano nelle forme, con tocchi tastieristici sorretti da un gusto per l’arpeggio di McCallum davvero sopra la media e dalla voce espressiva e ben controllata di Connolly, che mantiene la sua soavità a dispetto del ricorso frequente a un registro misto. Non li ho mai seguiti con troppa attenzione, sembrandomi un tipico progetto di ottimi turnisti condotto con gusto e capacità ma a cui manca quel filo di mordente in più. Tuttavia è uscito di fresco questo video di un’esibizione della nuova Clíona's Wave e sono colpito, ammetto. Lascio il video e il disco intero via Bandcamp.
Tornando alla colta, si aspetta una nuova uscita natalizia dalla NovAntiqua Records di Roma: Ninno Bello — Four centuries of organ pastorals from the libraries of Naples, appunto una raccolta di pastorali napoletane per organo eseguite dall’ottima Olga Laudonia. Qui il video promozionale.
C’ho messo un po’ ad accorgermene, ma è tornato il polacco Bastarda Trio con nuove composizioni a cura della violinista, cantante e compositrice Katarina Aleksić, che si aggrega al trio assieme al soprano Branislava Podrumac. Il disco, Lilith Abi, prende le mosse dal mito di Lilith per esplorare i mondi liminali, le emozioni legate allo stato tra la veglia e il sonno e gli stati di trance indotti dalle forme musicali più primitive; il tutto variando su un veicolo ben preciso: le nenie tradizionali, viste come ponte tra il mondo dell’utero e il mondo fuori. Il risultato, pubblicato dalla Audio Cave, è come sempre di grande interesse, e fa seguito ad altri lavori di cui non feci in tempo a occuparmi, ovvero Tamoj assieme ai Sutari — sul folk al confine tra Polonia, Bielorussia e Lituania — e Nizozot, esplorazione delle forme musicali chassidiche. Vi lascio al disco su Bandcamp e al link a quando scrissi dell’ancora precedente Minne, disco in collaborazione con Holland Baroque, in un modo di cui ancora mi rimprovero molto.
E anche questa è andata; dopo tanto tempo posso dire di essere riuscito a farmi un calendario della newsletter con due uscite per settimana. Vi aspetto lunedì prossimo con la terza settimana di Playlist dell’Avvento; mentre il prossimo Roundup è previsto per venerdì prossimo, con la possibilità che lo rimandi se dovesse risultare troppo parco (e con l’anno che volge al termine, non è improbabile). Alla prossima!
Sto ascoltando Albion da qualche giorno e devo dire che lo trovo davvero un disco notevole...