Eccoci alla seconda Playlist dell’Avvento su questa newsletter del piffero! Rimandando agli esordi della rubrica, riassumo comunque qui:
inacidendomi con l’età sento molto il Natale, pur conservando il fastidio per l’aspetto consumistico, e quindi lo celebro alla faccia di chi mi vuol male (?);
in ciascuna delle quattro uscite settimanali proporrò sette brani, uno al giorno per tutto il periodo dell’Avvento secondo il rito romano;
non vi faccio scherzi se partecipate al Whamageddon (come me);
c’è tutta la gamma dalla colta al trash, passando ovviamente per i tradizionali e il folk e cercando di scansare ciò che è medio, al solito;
Diversamente dallo scorso anno, non mi appoggerò strettamente a YouTube, anche perché cercherò di coprire qualche uscita fresca (sempre a tema, s’intende).
Partiamo!
La svedese Second Hand Orchestra, capeggiata da Karl Jonas Winqvist e che ben conosciamo per i progetti assieme a James Yorkston e Nina Persson, pubblica il suo disco di Natale, con arrangiamenti specialissimi. Sul finire di questa settimana sarà uscito il disco intero, qui vi lascio le prime due anteprime: per iniziare, una carola svedese.
Poi, nientemeno che il classico dei Pogues a firma di Shane MacGowan e Jem Finer, Fairytale of New York, in una versione surreale e dai sentori hawaiani (!).
Uno dei guilty pleasure che più mi dà rossori e, al tempo stesso, più desidero urlare al cielo, è la mia passione per i classici Crash Test Dummies, il gruppo folk-pop di Brad Roberts ed Ellen Reid da Winnipeg, che fu simbolo della più pura uncoolness di ormai trent’anni fa — niente camicie di flanella per me! e non mi rincresce neanche un po’, preferivo di netto l’epica del nonsense di un dischissimo come God Shuffled His Feet, di cui quest’anno si celebra il trentennale. Ora che, appunto, fanno di nuovo concerti (in una formazione un po’ lacunosa invero) riesumano questa perla d’epoca, una tipica carola impreziosita dall’inconfondibile registro di baritono-basso di Brad.
The First Noel — Crash Test Dummies
Non è Natale del Piffero senza repertorio antico e senza Eduardo Paniagua, qui con un brano di Gavaudan, trovatore del Duecento attivo a Tolosa.
Senhor Per Los Nostres Peccatz — Gavaudan, arr. Eduardo Paniagua e Música Antigua
La campagna di crowdfunding del funambolico (!) iyatraQuartet (o iyatra Quartet staccato, a volte è l’uno a volte è l’altro) sta volgendo al termine, affrettatevi! Nel mentre propongo questo loro bizzarro e affascinante arrangiamento di There Is No Rose.
There Is No Rose — iyatraQuartet
Qualcosa di più lisergico col grande Ligeti.
Ligeti: Lux aeterna — Cappella Amsterdam, Daniel Reuss
Poche cose, ai miei occhi, chiariscono quel mistero buffo che è Star Wars, e soprattutto quel che sarebbe dovuto essere, come l’anarchia produttiva dei primi anni, nella forma soprattutto del perduto speciale natalizio. Ma non scherza nemmeno il disco natalizio del 1980, dal quale vi propongo questo delizioso trashume dedicato ai droidi.
Per questa tornata abbiamo finito; vi aspetto venerdì col Piffero Roundup, perché qualcosa da mostrarvi c’è; e lunedì prossimo col prosieguo della playlist. Auguro a tutti un’attesa di speranza — sì, lo vedo anch’io che per molte cose questi non sono dei grandi quarti di luna, ma ciò è un motivo in più, non uno in meno — e vi invito sempre a pifferare il verbo. Alla prossima!