Piffero Roundup #7: novità dall'8 al 14 gennaio '24
Les Amazones d'Afrique; Buzz' Ayaz; Fire Draw Near; Dana Gavanski; Julia Holter; Ma Polaine's Great Decline; Nickel Creek
Rieccoci! Per cominciare un paio di link alle puntate precedenti, ossia il precedente Piffero Roundup con cui la newsletter ha inaugurato l’anno e la prima recensione singola dell’anno, della manna per ibernofili Look Over the Wall, See the Sky di John Francis Flynn.
Torna ancora Fire Draw Near, il podcast di Ian Lynch dei Lankum sull’esplorazione del repertorio trad. Si tratta dell’ultima di una lunga serie di puntate fuori numerazione sull’origine di singoli tradizionali: stavolta tocca alla sanguinosa Eggs and Marrowbones, nota anche con parecchi altri nomi; la puntata aggiunge note sui contatti remoti tra le culture cinese e indiana (in India si riporta una storia molto simile a quella della canzone, con un brahmino per protagonista). Vi lascio alla puntata su Soundcloud (ma trovate il podcast nei soliti luoghi deputati) e a una bizzarra riduzione animata di Eggs and Marrowbones prodotta a Los Angeles negli anni ‘50.
Nuovo singolo di Dana Gavanski, cantante canadese di origini serbe di cui non sapevo proprio alcunché. How to Feel Uncomfortable mi prende abbastanza bene, con la sottile inquietudine che corre lungo la schiena di un divertimento settantiano impreziosito da una prova vocale sì vagamente d’epoca, ma condita con quegli alleggerimenti resi famosi da Dolores O’Riordan. Il disco, Late Slap, è in uscita il 5 aprile per i tipi della Full Time Hobby.
Non si ferma la serie “live at The Current” dei Nickel Creek, che ripropongono i brani del loro ritorno in grande stile Celebrants. Vi lascio al video e, nuovamente, all’aggiornamento in cui ve ne parlai.
Torna anche Julia Holter con un nuovo singolo, dopo Sun Girl di cui vi avevo detto sul finire dell’anno scorso. Questa nuova Spinning mi pare un po’ avvitata su sé stessa (ah, ah, ah), e risulta in linea con la precedente, con tante variazioni su un groove ossessivo e in apparente ritardo. Altra novità è che stavolta habemus discum, è stato annunciato: Something in the Room She Moves è in uscita il 22 marzo.
Un giro nel folk isolano ci porta al nuovo singolo di Ma Polaine’s Great Decline, il duo britannico composto da Beth Paker e Clinton Hough la cui proposta incrocia Tom Waits, Billie Holiday e “una melanconica Mary Margaret O’Hara”. Non sono proprio riuscito a entusiasmarmene finora, ma mi paiono comunque da segnalare. Il singolo si chiama Molecules e il disco, in uscita il 22 marzo, anche.
Torna il 16 febbraio col terzo disco il supergruppo esavocale (!) malese Les Amazones d’Afrique, sempre per i tipi della Real World. Flaws è un pop molto inclusivo sull’accettazione dei propri difetti, un po’ troppo alla moda per i miei gusti ma con tutte le cose al loro posto. Il disco si chiama Musow Danse.
Non sta mai fermo il mitico Antonis Antoniou, signore e padrone del groove cipriota che ha fondato un altro gruppo, dopo i già notevolissimi Monsieur Doumani e Trio Tekke: i nuovi fiammanti Buzz’ Ayaz si propongono di essere la nuova frontiera di quel mondo già fantastico che è la psichedelia mediterranea, incrociando (parafrasiamo) “sintetizzatori fuzzy, elettronica dub, organo anni ‘70, il brontolio di un clarinetto basso, ritmi tribali e melodie microtonali dall’Anatolia”. Un piatto ricchissimo offerto da una formazione i cui membri provengono da entrambe le parti della Nicosia divisa dalle pretese turche sul territorio. Del disco ancora nulla so; vi lascio al pazzesco singolo Zali che spinge come una locomotiva e alla volta che vi ho raccontato di Throisma, ultima prova solista di Antoniou.
E anche questa è andata, come sempre spero di avervi dato di che divertirvi e cose belle da attendere — si sente ancora la magra tipica di inizio anno, ma… meno, mi pare. Per il resto, noto che l’invio dei post il venerdì pomeriggio sembra essere devastante per gli accessi, e devo ripensare un po’ il calendario delle uscite. Vedremo cosa fare; l’idea comunque è di raccontarvi di un altro disco entro la settimana.
Come sempre, fatemi tutte le osservazioni che ritenete pertinenti sui canali dedicati e, se vi piace quello che faccio, vi raccomando di passare parola; il tasto per condividere è giusto qui. Alla prossima!